Portaombrelli Velasca

Pioveva a Milano.Pioveva molto, nel 1943. A piovere, però, non erano gocce d’acqua, ma bombe. Il fragore che le accompagnava non era quello del tuono, ma della guerra. Quell’area del centro fu completamente devastata, ma questa città non resta in ginocchio, neppure dopo un temporale di granate. Milano si alza dalla polvere, Milano si toglie di dosso le macerie, Milano si ricostruisce, e fu lì,in piazza Velasca, che nel 1950 si decise di erigere una torre alta 26 piani.Nella fase preliminare, venne chiesta consulenza a una società newyorkese specializzata nella valutazione economica dei progetti d’architettura, secondo cui, data la situazione economica dell’industria siderurgica italiana, il progetto sarebbe stato irrealizzabile.Ma Milano sa chi è e se vuole arrivarein alto lo fa. Il tempo contrattuale per la costruzione, tra il 1956 e il 1957, era di trecento giorni. La torre fu pronta dopo duecentonovantadue. Otto giorni prima.Perchè nessuno può dire a Milano e ai milanesi “non ce la fai”.Quando piove, qualunque cosa venga giù, che sia acqua, neve o difficoltà di ogni tipo, c’è sempre un ombrello. Un ombrello di coraggio, di dignità, di orgoglio, di forza e di operosità, che ci protegge finchè il mal tempo non cesserà.E, quando tornerà il sole (perchè il sole torna sempre) possiamo rimetterlo lì l’ombrello, in quella torre che ci ricorda di quali valori è fatto e quanto in alto possiamo arrivare: la Torre Velasca.